SALTA L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO

PESANTI CONSEGUENZE PER IL COMUNE.
Nel corso del Consiglio comunale di ieri sera i gruppi di minoranza hanno rilevato delle irregolarità negli atti relativi all’approvazione del bilancio consolidato del Comune. In particolare, non è stato rispettato il termine perentorio dei 20 giorni che devono essere a disposizione del Collegio sindacale prima di rilasciare il parere (articolo 239 comma 1 - lett. d bis del Testo unico degli enti locali). Difatti , lo schema di bilancio consolidato è stato trasmesso al Collegio sindacale solo il 24 Settembre.
Di conseguenza, valutato il serio rischio di votare una delibera viziata da irregolarità e illegittimità , la Giunta ha ritirato l’atto non rispettando così il termine di legge per la sua approvazione, che è proprio il 30 Settembre.
Questo comporta pesanti conseguenze per il Comune, in quanto gli enti inadempienti non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto, fino a quando non abbiano adempiuto.
È fatto altresì divieto di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della disposizione del precedente periodo (Art. 9 del d.l. 113/2016,
comma 1-quinquies ).
Ci attendiamo che entro metà Ottobre venga convocato un nuovo Consiglio comunale per sanare questa grave inadempienza da parte del Comune, che ha già prodotto un primo grande disagio: l’impossibilità di ripristinare l’orario pomeridiano presso l’asilo nido comunale a causa della sopraggiunta impossibilità di effettuare assunzioni.


Non parteciperemo a nessun tavolo per le Terme in quanto non sono stati garantiti e applicati dei criteri per la scelta delle professionalità, dei precisi indirizzi politico-amministrativi ai professionisti coinvolti e delle regole di lavoro.
L’avvocato Arizzi, che a dire la verità non avevo coinvolto io per favorire la volontà di cambiamento espressa dai cittadini, è stato informato della situazione e se da libero professionista riterrà di dare dei suggerimenti al Sindaco saprà come farlo.
Rispetto ai nomi coinvolti non entriamo nel merito, ma va evidenziato come Baroncini abbia impostato la sua campagna elettorale all’insegna del cambiamento totale e radicale e del taglio con le esperienze passate.
Non si capisce poi su quali presupposti di realtà oggettiva egli enfatizzi il fatto che non si tratta di un tavolo politico, quando questo gruppo nasce da scelte politiche discrezionali e vede al suo interno esponenti politici.
Noi pensavamo che il “brain-storming” dovesse esserci prima delle elezioni e invece a Montecatini qualcuno prima ha chiesto i voti e poi intende mettere delle persone a lavorare per tentare di colmare un disarmante vuoto di idee e di proposte.
Questo vuoto di idee è plasticamente rappresentato dagli esiti della assemblea dei soci del 25 Agosto, convocata il 9 Luglio con all’ordine del giorno proprio le decisioni in merito al Piano di risanamento aziendale e al Piano industriale. Queste decisioni sono state prese dalla Regione con tanto di cronoprogramma nel silenzio del Comune messo a verbale, e quando questa cosa è stata fatta emergere dal sottoscritto in Commissione partecipate il Sindaco ha tirato fuori lo stratagemma del tavolo del Comune.
Il tavolo doveva essere eventualmente costituito a Giugno e non in Ottobre , mese in cui il Piano di risanamento deve essere addirittura consegnato agli Istituti di Credito. Così mentre la Regione ha dato gli indirizzi e l’Advisor pagato dalla società con i nostri soldi sta procedendo come da programma nella definizione del piano, noi parliamo di tavoli.
Non entro in questa sede nel merito del piano per rispetto della società, lo farò in un apposito Consiglio comunale che chiederemo, ma non lo condividiamo in quanto non in linea con il nostro progetto elaborato e proposto in campagna elettorale e perché avulso dal contesto socioeconomico cittadino.
Negli ultimi anni della amministrazione Bellandi mi sono occupato in prima persona della vicenda delle Terme. Ho contribuito ad evitare un disastroso fallimento contribuendo a portare 10 milioni nelle casse della società . Ho commesso anche degli errori, ma non sento sulle spalle il peso di aver creato debito. Mi sono fermamente opposto alla vendita della società in quanto basata esclusivamente sul valore delle quote e mi opporrò a vendite (o svendite) basate solo sul valore degli immobili per pagare i debiti e gestite dagli Istituti di credito senza un piano fatto nell’interesse di Montecatini.
Negli ultimi mesi avevamo avviato una politica di affitti che seppur faticosamente sta dando qualche risultato, come accaduto per la Salute che almeno è aperta e per le Panteraie, il cui bando ricordo è di oltre un anno fa.
Abbiamo fallito sulle Leopoldine perché la questione è assai più complessa ed era un primo tentativo. Siamo però convinti che i beni plurisecolari, i simboli della Città, debbano restare di proprietà dei cittadini e dati in gestione a privati con affitti pluridecennali in modo da ammortizzare gli investimenti a loro carico. Per fare questo, la strategia aziendale della creazione e dell’affitto di rami d’azienda è la nostra proposta.
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